Con il nome Achillea si indicano le piante che appartengono al genere omonimo, che fa parte della famiglia delle Composite. In gran parte originarie dell’ Europa e dell’ Asia occidentale, spesso endemiche di limitate aree alpine e appenniniche, le achillee sono ampiamente diffuse nell’ intero emisfero boreale.
Hanno un rizoma strisciante e lignificato, da cui si sviluppano stoloni sotterranei e fusti eretti, cavi all’ interno, di altezza variabile a seconda delle specie; i fiori, assai graziosi e caratteristici, di colore variabile dal bianco al giallo, fino al rosa e dal profumo pungente, sono riuniti in capolini raggruppati in corimbi terminali assai ramificati.
Per molti secoli, sin dai tempi degli antichi i Greci, le diverse specie di achillea sono state utilizzate, come piante officinali, soprattutto per le loro proprietà disinfettanti e cicatrizzanti: in genere, durante le battaglie, le erbe erano l’ unico rimedio a disposizione per curare le ferite da taglio dei guerrieri e l’ achillea era senz’altro uno dei rimedi più efficaci.
Nel Medioevo gli utilizzi di questa pianta si estesero: medici ed erboristi la consigliavano per numerose malattie e disturbi, come ad esempio il mal di denti o il mal di testa, oppure come erba starnutatoria, ma anche per scacciare il malocchio o per curare la propria bellezza.
PROPRIETÀ
L’ achillea possiede ottime proprietà sudorifere, ipotensive, antisettiche e diuretiche; associata ad alla piantaggine e la malva, è un buon rimedio per la cura del raffreddore e dell’ influenza. Svolge un’ efficace azione emostatica, cicatrizzante, tonico-aperitiva, stomachica, antispasmodica, emmenagoga e sedativa; viene prescritta in caso di emorragie, cattiva digestione, diarrea, ipertensione, mancanza di appetito, per regolare il ciclo mestruale, e per stimolare la secrezione biliare. E’ inoltre particolarmente utile nel trattamento di ferite, vene varicose e ulcerazioni in genere.